Da Giorgio Santoriello – 28 aprile 2018
Matera 2019 è solo un brand politico-affaristico, una “cultura da aperitivo”, attività commerciali ormai omologate nel capoluogo di provincia ( in centro esistono solo: cibarie, souvenir made in china mischiate all’artigianato locale, e tour operator ), prezzi alle stelle per i pochi lucani che vogliono iscriversi all’Unibas e viversi l’università, speculazioni su pseudo-brand, mentre dall’altro canto, quello della Cultura, manca un vero teatro, un contenitore per il patrimonio archivistico della città, un’esposizione per la balena preistorica chiusa ancora nelle casse di legno dal 2006, il torrente Gravina diventato fogna, una discarica a La Martella sotto sanzione UE, un cementificio che impatta come un inceneritore a ridosso del parco, ma tanto e molto di più lo si trova girando per la stupenda provincia e nelle sue aree archeologiche. A Metaponto, cuore archeologico del 2019, dalle immagini allegate, vedete una discarica di rifiuti vari (…
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