Città degli stupori, Tursi. Prima l’ammirazione per le architetture romaniche e gli affreschi di Santa Maria Anglona, la chiesa isolata sul colle. Poi le bizzarrie della natura e la meraviglia dei bianchi marosi dei calanchi lucani che ci avvolgono mentre percorriamo una strada tortuosa e bellissima. E ora il belvedere della Rabatana dove lo sguardo si allunga emozionato verso gli ultimi colli, le bianche fiumare dell’Agri e del Sinni e l’orizzonte azzurro del mar Jonio, di Policoro e di Eraclea.
Ma quando lo sguardo si ritrae, ecco mettersi a fuoco ai nostri piedi una rupe scoscesa, perforata di grotte, percorsa da sentieri che collegano le terrazze del pendio, tra cuscini di fichi d’india e ciuffi di vegetazione spontanea. La Rabatana, situata a nord-est di Tursi, su una collina argillosa a quota 350, custodisce uno dei complessi rupestri più interessanti della Basilicata, con case-grotta e una rete…
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