Man mano che ci si avvicina la data delle elezioni europee emergono dal sonno della ragione maree di sicofanti a progetto che vogliono vendere un’impossibile altra Europa della fantasia in cambio di quella reale, così impresentabile, assurda e reazionaria che farebbe disertare le urne persino a un incallito masochista politico. Altri invece dicono che queste elezioni sono inutili, che è impossibile far vincere le posizioni critiche che poi anche se la spuntassero non otterrebbero un fico secco, visto che il Parlamentino di Strasburgo conta meno di niente e pesa solo su faraonici bilanci: tanto vale non andare a votare. Insomma tutto e il contrario di tutto pur di fare accorrere alle urne solo gli elettori “giusti”, quelli del consenso europeista senza se, senza ma e pure senza ragioni, così da salvare la faccia delle oligarchie continentali. Entrambi questi due modi di porgere la questione sono una specie di sillogismo al…
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