CantoMinimo ovvero quando mi sono sentita orgogliosa di essere lucana.
Il nuovo progetto di Graziano Accinni sui canti devozionali lucani.
di Grazia Ragone
Venerdì, vigilia dell’Immacolata, fa freddo in Lucania.
Alle nove, nella Chiesa Madre di Sant’Arcangelo, suonano Graziano Accinni e Giuseppe Forastiero.
Il chitarrista di Moliterno presenta il progetto “CantoMinimo”, un insieme di brani devozionali antichi della Basilicata, raccolti nel corso di tanti anni di ricerca.
Arrivo giusto in tempo, prendo posto in seconda fila; conosco l’arpeggio di “Lu Rusariu ri Natali”, in dialetto moliternese, recitato durante il periodo pre-natalizio.
Faccio amicizia con la Signora Rosa, una delicata bellezza dai lineamenti dolci e i capelli bianchi, lunghi e lisci. La vedo seguire, con emozione, il canto sulla Madonna di Viggiano, mentre porta il tempo col capo, accompagnando i versi più conosciuti: “Pi mari e pi terra sì nominata tu”. Lo conosce…
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