Un mazzo di fiori. Tutte le volte mi regala un mazzo di fuori. Con un biglietto su cui scrive “Scusa. Non lo farò più”. Li ho tenuti tutti i biglietti, li ho messi in una scatola di latta rossa, quella dei biscotti Krumiri. È la scatola dei non lo faccio più. Però poi lo fa ancora. Basta un nulla. Un asciugamano piegato male in bagno. Una camicia stirata non perfettamente. Una mia gonna troppo corta. Inizia a urlare. A volte arriva una telefonata oppure qualcuno citofona e finisce lí. Però spesso urla sempre più forte. Come se non riuscisse a fermarsi. Inizia a seguirmi per tutta la casa, in un crescendo di parole, insulti, accuse. Se parlo urla di più. Se sto zitta pure. È come se qualcosa si impadronisse di lui e all’improvviso esplodesse. E finisce sempre nello stesso modo. Che sia una sberla, un calcio, un pugno. Finisce…
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