NON C’E PRESENTE SENZA PASSATO
“Con l’arenaria scolpita arriva a delle simulazioni, a delle espressioni rustiche, in qualche modo quasi primitive, ma di grande espressività”.
Sono queste le parole che il poeta e critico letterario Plinio Perilli ha usato per commentare le opere esposte dallo scultore Gino Cafarelli il 29 giugno, alla sesta edizione de “L’Arte si Mostra” organizzata dalla Casa Editrice Pagine, presso Palazzo Ferrajoli, nel centro storico di Roma.
Classe ’70, di Potenza, vive fino all’adolescenza a Pietrapertosa, borgo magico nelle piccole “Dolomiti Lucane”, che ha effigiato a presepe… “Forse è la consuetudine di quella pietra, che ha spinto a lavorarla: traendone intriganti calchi antropologici, vere porzioni di storia popolare: un “Brigante con barba” in arenaria; “Brigante Crocco”… Che incanto, la sua “Piccola natività” di rocce calcaree e corteccia di Pino!”, sono ancora le parole dello stimato critico Perilli.
Il presente guardando al passato. Ecco…
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