Alla tastiera mi accingo a commentare il fatto che a Julian Assange è stato bloccata la connessione Internet. Prigioniero politico nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove ha dovuto rifugiarsi per evitare un’estradizione completamente illegale in USA, il creatore di Wikileaks aveva internet come unico mezzo di farsi ascoltare dal mondo. L’Ecuador ha spiegato la misura così: Assange «mette a rischio le buone relazioni che l’Ecuador mantiene con il Regno Unito, con l’Unione europea e con le altre nazioni».
E’ evidentemente una stretta imposta dal governo britannico nell’ambito dell’offensiva europea ed americana contro tutte le voci libere, un atto di barbarie identico (e connesso) alle espulsioni dei diplomatici russi sotto false accuse, spudoratamente false; una vera congiura della dittatura totalitaria occidentale in corso di consolidamento, una volontà di precipitare il conflitto con la Russia.
Quanti italiani sanno chi è?
Poi, però, mi fermo: il 99% degli italiani non sa nemmeno chi sia, …